DISCLAIMER: se sei in dolce attesa, o se pianti cavoli nell’orto e aspetti che la cicogna passi da te, forse non è il post che più ti consiglio di leggere. Fate vobis…
Le foglie dure all’esterno, la corazza per le giuste difese e lo scudo scalfito dalle difficoltà della vita. E il cuore tenero all’interno, il custode delle passioni più pure e lo scrigno per le emozioni vere.
Sorrido a come vengano ispirate certe mie riflessioni.
Tagliavo un carciofo, qualche giorno fa, e mi son ritrovata a farlo metafora dei miei ultimi anni, di quella vita da mamma che quotidianamente riesce a sorprendermi, sia positivamente che, ahimè, anche negativamente.
Del cuore tenero è bello – ma molto più facile – parlare. Lo sanno tutti che come mamme – e papà – si vivono esperienze bellissime, dalle prime volte di tutto (le pappe, le paroline che di sicuro ha detto “mamma”, i sorrisi, i “ciaociao” con la manina e…sì, perfino la cacca è sempre motivo di giubilo), agli abbracci confortanti, al sentirsi davvero e sinceramente indispensabili per qualcuno. E questa, care/i, è la parte instagrammabile (mi si passi il termine), è quello che tutti vogliono vedere e soprattutto la storia che tutti si aspettano di sentire.
Poi ci sono le foglie esterne, dure, pungenti e ostinate. Cresciute così per proteggere il cuore nobile, lì a fare il lavoro sporco, senza pregio se non quello di essere le guardiane del tesoro, ma poi buttate senza considerazione.
Ecco, mentre pulivo il carciofo, ho pensato che fossero loro a meritare attenzione, almeno per una volta.
Quelle foglie sono i giorni di difficoltà, del non sapere come affrontare stati d’animo che non sono dettati solo da noi stessi, del dover lottare per essere positivi, dell’arrabbiarsi, del controllarsi, del cercare di fare la cosa giusta. Sono i giorni di rinunce, perché mai avrei pensato di doverne affrontare tante (e che mi fossero pesate).
Forse per altri genitori non è così; tanti riescono ad essere mamme e papà senza dover rinunciare troppo a propri interessi e aspirazioni. Io no, e per questo devo per forza accantonare dei miei bisogni, rimandare cose che mi piacerebbe fare. Almeno per ora – mi dico – e so che è a fin di bene, per uno scopo preciso. La priorità restano sempre loro, i miei due ometti che ogni giorno chiedono tanto, in termini di amore, di pazienza e di autocontrollo.
Li ami, è chiaro, e mettersi in secondo piano viene naturale, però pesa – alla lunga pesa.
E ti fa crescere quelle foglie spesse e coriacee.
Quindi, se sei una mamma o un papà che ha ignorato il disclaimer iniziale, sappi che sarà così. Diventerai un carciofo. Quelle foglie esterne prima o poi arriveranno. Però, hej, è grazie a loro che il cuore sopravvive.