Be different 

Così dunque siamo partiti davvero. È finito da un po’ il (già lungo, secondo i pessimi standard in vigore) congedo di papà di due settimane. E noi ci troviamo a passare tanto tempo in compagnia nostra, ma soli. Certo i nonni sono presenti, ben disposti e ci aiutano tanto; la realtà però è che nei momenti cruciali della giornata siamo noi tre: A., J. ed io. Non posso negare che questo mi spaventi un po’. Anzi, molto. Ho sempre paura di non avere pazienza a sufficienza per gestire casa e bimbi, cambi pannolino e pappe, poppate e puzzle, lego e bucati. Soprattutto quando si tratta di due ometti di carattere, di cui uno scatenato bambino alla costante ricerca di limiti e un impaziente neonato alla continua ricerca di una tetta!

Si proverà, si sbaglierà, si riproverà meglio. Dicono che partire positivi aiuta, che l’attitudine e la predisposizione della mamma siano fondamentali e che “i bambini sentono queste cose”…mah, io non sono mai stata forte nel cambiare le mie emozioni, se sono agitata-schizzata-felice-triste-arrabbiata-soddisfatta (e potrei continuare), butto fuori quello che sento, non quello che vorrei che gli altri percepissero. Non riesco a far passare un messaggio distorto o una sensazione diversa da quel che provo. E così, posso solo cercare di vedere gli eventi con altri occhi, non con quelli di una “perfetta donna di casa” (gli anni ’50 sono finiti da un pezzo…grembiulino e gonna al ginocchio non mi donano molto!), ma con quelli di una mamma, con le sue imperfezioni e anche i suoi limiti. Devo ricordarmi di cercare SEMPRE la felicità mia e dei bimbi (che poi si riflette in quella di mio marito), non la perfezione o l’ordine o la pulizia. Questi arriveranno con l’organizzazione giusta. Ma ci vuole tempo, dobbiamo darci tempo per superare questo momento di scoperta, di equilibri sconosciuti e di nuova conoscenza reciproca. Devo permettermi di essere diversa da quella me che mi intestardisco di voler essere, da quella me che spesso immagino, sbagliando. Che poi, quella lì non sono davvero io, per quanto possa impegnarmi. Non importa, “sii differente”! A volte poterlo fare e riuscire ad essere un’altra versione di sé stessi vuol dire semplicemente essere. Vivere, non secondo uno schema o un modello, solamente con il cuore.

Affaire à suivre, quindi…e, malgrado i timori, devo ricordare sempre una parola che sento più importante ogni giorno che passa per affrontare tutto: INSIEME.

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