A volte mi piacerebbe poter prendere e spostare letteralmente la mia vita da un’altra parte. Non in un posto solo, intendo proprio vivere qualche anno qui, qualche anno là, e collezionare esperienze di vita e di culture diverse a quella a cui sono abituata.
La ricchezza dello scambio con il diverso – nel senso di fuori dall’abitudinario – dona insegnamenti che non si possono imparare dai libri né per sentito dire. Mi piacerebbe poterlo vivere sulla mia pelle e, soprattutto, educare mio figlio ad apprezzare questo tipo di esperienze. Vorrei tanto che crescesse con una mente e una visione aperte, disponibile al confronto e a vedere il “nuovo” e lo ” sconosciuto” come un’opportunità da cogliere, non un nemico da temere o peggio ancora da combattere a priori.
Poi mi accorgo che di questa anima gipsy purtroppo riesco a mettere in pratica ben poco, per la possibilità limitata di viaggiare (tra mancanza di tempo e/o di fondi) e, forse forse, anche per la paura di prender veramente in mano le redini e cambiare, seguire solo i sogni senza troppi pensieri di prudenza. Che diciamolo, vagabondare non solo fa figo, ma dà alla vita un tocco bohémien che tanto mi piace. Però costa, non tanto in termini di soldi, quanto più sotto l’aspetto degli affetti.
Ammetto di non avere abbastanza coraggio per dire “mi piace questo, vorrei fare questo” e poi tradurlo davvero nella realtà. La voglia ci sarebbe, ma subito subentra quel pensiero “e se poi va male”…seguito a ruota dalle vocine degli altri che rimbalzano nella mia testa esclamando “Non sai cosa potrebbe succedere!” o ancora il terribile “ricorda che sai quello che lasci ma non quello che trovi!”. E via dicendo.
Così, il mollare tutto e andare resta sempre un sogno espresso, ma mai realizzato. Mi dico che c’è ancora tempo, ma in realtà è perché non so se mai accadrà. E so che, non da ultimo, sarebbe tanto difficile e doloroso anche doversi separare da persone care e abitudini che mi confortano e mi aiutano ad essere migliore.
Mi dico però che senza muoversi dai proprio territori, anche senza cercare altrove, ho già la fortuna di avere una meravigliosa vita qui ed ora. Con una famiglia sempre più mia, ma soprattutto sempre più nostra. Perché l’unica dimensione che conta è il NOI. Ed è proprio con questo NOI che potrei vivere ovunque o “solo” qui, tanto il viaggio più grande è quello che viviamo ogni giorno, imparando ad amarci sempre di più, a scambiarci opinioni forti, con contrasti e dolcezze, a rispettarci – sempre. Questa è una consuetudine che non diventerà mai noiosa o scontata, perché fatta di gesti d’amore infiniti. È un blocco di fogli bianchi sui quali scrivere ogni giorno un pezzo di storia. La nostra storia.