panebuter

…che poi facilmente diventano un paio d’ore, tre, quattro…beh, facciamo tutta la serata e non se ne parli più.

Con alcune amiche si sta timidamente creando un club del giovedì sera, di quelli in cui ci si ubriaca di chiacchiere e anche un po’ di prosecco. Avanguardia pura eh?! In effetti non ci aveva mai pensato nessuno a queste happy hour del giovedì!
Già, è vero, questi appuntamenti ormai sono triti e ritriti; non esiste baretto, ritrovo, ristorantino o bottega che al giovedì sera non proponga l’aperitivone-cena-faiunpo’te-l’importantechebevi.

La nostra però è una versione molto casalinga, unico uomo ammesso è A., che si gode un bagno di coccole, complimenti e giochi con tante tate ad intrattenerlo. Ci siamo dette che l’appuntamento dovrà diventare a scadenze regolari, così quando sai che sta per arrivare il momento, senti già la felicità che sale per la voglia di stare a parlare con amiche care. Un po’ come il piccolo principe e la volpe, per intenderci.

Che poi si comincia sempre con le chiacchiere più futili, 4 pettegole in stile sciura Pina del palazzo che sa …azzi e mazzi di tutti (quella con i bigodini sempre in testa c’è dappertutto), e si finisce con le teorie sui massimi sistemi e forse forse anche qualche lacrimuccia. Bimbo a nanna, tante bollicine che rendono più frizzanti anche i discorsi e spuntini da pizzicare, golosità che aiutano a stare bene tra un malosapeviche? e un noooooonondirmidainonèpossibile!. Insomma la ricetta perfetta per una serata tra donne, perché solo noi sappiamo concederci alle risate “strappabudella” e alle confessioni più intime nella stessa serata!

Perché l’amicizia va coltivata a suon di parole, vino e cibo. Ma soprattutto, va nutrita di gesti, di pensieri speciali e di dimostrazioni d’affetto.
Ecco, l’ora felice del giovedì per me è proprio questo: ascoltare e sentirsi ascoltate, consigliare ed essere consigliate, ridere e far ridere, piangere e consolare, confidare e custodire segreti. Insomma, esserci – sempre – per le persone che contano.