Questa è la storia di una giornata di febbraio.
No, questa è la storia di due amiche, un bimbo e una giornata di febbraio.
Anzi no, questa è la storia un maglione, due amiche, un bimbo e una giornata di febbraio.
Con tanto sole e tanta neve. Sì, così può andare…
C’era una volta un paese incantato, coperto di soffice neve, bianchissima alla luce di uno splendido sole di febbraio inoltrato.
Due amiche e un bimbo si svegliarono presto e, notando quella meraviglia fuori dalla finestra, decisero di uscire per una bella gita (e per dirla tutta anche con l’obiettivo di uno shopping moderatamente sfrenato…no, questa non è una di quelle favole tutte boschi, uccellini e principi azzurri…romanticoni astenersi pf).
Fu così che, dopo un’oretta di auto, arrivarono a destinazione: prima tappa aperitivo, giusto perché era già l’orario, perché per il piccolo urgeva uno spuntino e perché è sempre bene adeguarsi alle tradizioni del posto. Seguì poi un lauto pranzo, per avere le energie necessarie per il pomeriggio (che in montagna non te li fai due pizzoccheri annegati nel burro e un bicchiere di quello buono?).
Arrivò poi il momento del riposo per il guerriero (leggi: puffo di un anno, due mele e poco più) e, con gioia, le nostre eroine poterono finalmente dedicarsi al più consumistico e immorale shopping da saldi di quasi fine stagione. Ovviamente, dei desiderata espressi prima della partenza neanche l’ombra. Si comprò un po’ di tutto, ma niente che giustamente facesse parte dello stretto indispensabile. Occhiali da sole (che questi han la lente migliore e mi servono proprio), leggins e collant di varia fattura, e via dicendo. Qualche commissione per amici e parenti (già che siete lì non è che…) poi fu l’ora dei regali. “Ma guarda che bello questo cardigan?!”…”Certo starebbe proprio bene al nostro principe (leggi: marito/papà)”…”Che faccio lo prendo? Eh dai, è pure in saldo, è un segno del destino…”. Come ogni compagna di avventura che si rispetti, l’amica fu subito d’accordo sostenendo l’acquisto, che andò a buon fine.
Si avvicinava a grandi passi l’ora di tornare, così fu il tempo dell’ultima tappa: un negozio di intimo, giusto per vedere se era rimasto qualcosa di carino. Appoggiammo pacchi e pacchetti per curiosare a mani libere ma, come un fulmine a ciel sereno, arrivò lo squillo di trombe dal passeggino. Il cucciolo fu sveglio, attivo e soprattutto parecchio disinteressato ad un negozio di intimo e molto più intrigato dalla montagna di neve all’esterno. Dopo un rapido recupero della merce (stile venditrici da spiaggia…solo sulle nevi), il ritorno a casa fu d’obbligo.
Rientrammo non senza difficoltà, con tanto di simpatica fermata dei doganieri che “controlliamo un po’ anche la signora lì davanti” (ndr. in dogana, anche senza niente da dichiarare, ho sempre quella faccia di quando a scuola avevi il bigino, ma ancora prima di usarlo ti si leggeva in viso il terrore di essere beccata!).
E controllarono davvero! Del resto, come in ogni fiaba che si rispetti, fecero i cattivoni della situazione…Ma i nostri eroi, o meglio due eroine e un supereroe, riuscirono a superare mille peripezie e ad arrivare a casa sane e salve.
Solo che, spacchettati i fagotti, notammo che qualcosa mancava all’appello. Il maglione, quel fantastico cardigan blu, era sparito! Ci volle poco per capire che, nella fretta, il pullover era rimasto in quel bel negozio di intimo!!! Per farla breve, dopo una serie (molto stalker-style) di telefonate con la GENTILISSIMA commessa del negozio del misfatto, una lettera e una mail, riuscimmo ad accordarci per un invio postale del maglione in questione.
E, ormai un mese dopo, un gradito pacco giallo arrivò tra le mani di un principe con barba e occhi verdi (che a noi piace hipster, quello biondo e occhi azzurri ha fatto il suo tempo e lo lasciamo volentieri a Biancaneve, la Bella Addormentata e Cenerentola…se la facciano fuori loro!).
E vissero tutti felici e contenti…e avvolti tra le maglie di una lana blu scuro, nelle fresche sere di inizio primavera!
Ah PS: morale della favola…è confortante sapere che nel 2016 c’è ancora chi ti fa un favore e si accontenta di un grazie. Quindi GRAZIE D. per avermi fatto un gran piacere!