La giornata di oggi sembra essere partita con due piedi storti, un passo cambiato, saltellato, tornaindietroditrecaselle…e “una mano ala caveza”. Sotto i migliori auspici, insomma.
Sveglia generale alle 5.45, perché il pupo di dormire ancora ‘na mezzoretta tanto per manco a pregarlo in latino, niente. Colpa di questi maledetti dentini, ahi questi dentini!!! Finalmente stanno cercando di fare capolino gli incisivi superiori (con comodo eh, mi raccomando), ma ovviamente spuntano tutti insieme, che sennò dove sta il divertimento?! Così alle 6.00 la cucina già sa di latte, di caffè, di pane e soprattutto di marmellata spalmata…su capelli e orecchie di A, che strilla perché nel frattempo ha finito il latte e, nervosetto grazie alle care zanne, è in un momento di urlo facile. Perfino il cane del vicino ha smesso di fare capo agli ultrasuoni, per merito degli acuti del nostro cucciolo… Normale amministrazione, in fondo.
Fatto sta che si ricorre a una calma zen che neanche il Dalai Lama, c’è tutto il tempo per prepararsi, che tanto ci siamo alzati presto. Ne approfitto addirittura per “metter su una macchina”, ovvero (in buon italiano) carico una lavatrice. Oggi tocca anche a me andare a lavorare (e questo tema credo che occuperà un post a breve…che merita!), perciò organizzo, sposto, riordino e predispongo, così che il piccolo può andare dalla nonna con tutto il necessario e io porto avanti qualche faccenda prima di uscire.
Pettina, vesti, aggiusta, chiudi, spegni e…momento di panico. Dov’è finito il ciuccio? Mi metto a cercarlo con A. che si aggira per casa come Michael Jackson in Thriller, posseduto da qualche forza oscura che si sta impadronendo delle sue gengive. Io mi sparo due rampe di scale (il bello di una casa a 3 piani!) quattro o cinque volte su e giù, il nanetto in braccio e un risultante allenamento cardio da fare invidia all’aerobica di Jane Fonda dei tempi d’oro! Niente, del ciuccio neanche l’ombra. Vabbé, salterà fuori, mi dico. Prendiamone uno di riserva, e finalmente riesco a calmare gli spiriti di A.
Oggi lavoro solo mezza giornata così recupero il bimbo dalla nonna dopo un lauto pranzo che rincuora, in una giornata così uggiosa da far crescere branchie e piedi palmati. Metto a nanna il diavoletto, stravolto dopo una mattinata di giochi, e TAC: dopo due minuti esatti suona la prova delle sirene di allarme del paese. Tempismo perfetto! Per fortuna riesco a limitare i danni e A. riprende il suo sonnellino. Passano dieci minuti e sento un tuono. A febbraio??? Pure il temporale! Eccheccazz…
Non mi resta che dedicarmi ai lavoretti di casa e, last but not least, al blog. Mentre scrivo è ancora pomeriggio e nella TO DO list di oggi mancano solo:
– riordinare vestitini piccoli di A. (e sono già a buon punto)
– cucinare spezzatino
– asciugatrice
– un sacco di altre cose che sicuramente non riuscirò a cominciare…
…ce la faranno i nostri eroi?
Une chose à la fois…come dicono oltralpe…ah, e il primo che mi dice le mamme la fanno sempre tanto difficile rischia una brutta carta…oggi va così, vi avverto!
Un pensiero riguardo “Temporale a febbraio”