…e un caffè, grazie.
È presto, hai ancora gli occhi addormentati e la testa nel meraviglioso sogno ambientato in una casetta tutta pane caldo appena sfornato, coperte e cuscini davanti al camino acceso, fuori la neve. Addosso senti ancora la soffice consistenza del piumone e non chiedi altro che un caffè macchiato bollente per cominciare la giornata con il piede giusto, sorridi alla luna che ancora splende, piena e luminosa.
Stai per sederti al tavolo con la tua tazzina e capita che, con i tuoi modi proverbialmente maldestri, urti il cucchiaino. Sai cosa sta per succedere, ma vedi la scena al rallentatore, con tutto il caffè che si rovescia inesorabilmente sul tavolo, dove tra l’altro sono appoggiati nell’ordine PC, telefono e agenda. Cerchi di muoverti come un protagonista dei film d’azione (peccato loro siano sempre strafighi e, soprattutto, non vadano in missione con pigiama e calzini di Hello Kitty…ahimè sì), ti fiondi a recuperare l’oggetto del misfatto come un’improbabile Angelina Jolie in Mr&Mrs Smith, anche se sai già che sarà troppo tardi. Caffè ovunque, con tanto di schizzi sul pavimento che ti impiastrano ciabatte, calze e piedi. E si cominciano a invocare i santi, uno ad uno proprio. Com’era? Inutile piangere sul latte versato? Ok, grazie…forse funziona per qualcun altro.
Neanche a dirlo che a cena succede la stessa cosa, ma gli attori in scena sono un bicchiere di vino rosso, il telefono di mio marito e la sua camicia migliore. E giù un altro bel rosario.
In casa mia questo è l’ordine del giorno e, dopo gli ennesimi episodi di questo tipo, dopo la raffica di improperi che queste situazioni scatenano, ho pensato ancora una volta che poteva esserci un altro modo per affrontare la cosa e liberarmi di un certo malcelato nervosismo sotto pelle, sempre pronto a schizzare fuori peggio di un brufolo in una quattordicenne alla vigilia del ballo della scuola (e scusate l’immagine, ma rende l’idea).
È qualche mese che sto cercando una nuova filosofia di vita. Seguo vari blog, non manifestamente motivazionali, ma alcuni portano comunque ad esserlo. Mi aiutano. Riescono a farmi vedere un altro modo di percepire ciò che mi succede, anche i piccoli avvenimenti fastidiosi (…vedi il caffè rovesciato di prima mattina…) vengono superati indenni, senza lasciare che rovinino la giornata o il momento. Ed è una gioia. Una tale liberazione dirsi “Merde, sempre il solito disastro!” MA poi voltare pagina, capire che in fondo con due passate di straccio tutto si sistema. Nulla di grave. E riuscire a vedere un cuore nel kiwi che hai appena affettato…decisamente più promettente, come inizio giornata.
Essere più tolleranti si può. Più indulgenti con sé stessi, con tutto ciò che ci accade. Stay strong!