Ok, non è l’8 marzo e le mimose sono ben distanti dalla fioritura. E sì, è ottobre, ma questo non è un autunno caldo e non ho intenzione, per il momento, di scendere in piazza a bruciare reggiseni. Questo post non vuole essere un fanatico inno perbenista alla donna, ma una mia modesta riflessione sul mondo femminile e sulle donne che conosco. Tante di loro mi hanno ispirato a scrivere queste parole. Non me ne vogliano gli ometti e, per quel che vale, trovo sia un peccato che non si festeggi la festa dell’uomo, ce ne sarebbero tante da dire anche su di loro!
Consiglio per la lettura: in sottofondo, lasciate partire Quello che le donne non dicono, di Fiorella Mannoia.
Non si sa come, ma ste donne ce la fanno sempre. Ce la facciamo sempre. Pilastri di una famiglia, in carriera, sole o accompagnate, felici, tristi, riflessive, romantiche, dure. A volte anche un po’ stronze. Non importa quale sia il nostro ruolo, riusciamo sempre a cavarcela, in un modo o nell’altro.
Conosco donne forti, che non hanno paura di affermarsi e di far vedere il loro valore. Ambiziose e tenaci, tanto da riuscire in una carriera ad alti livelli, cosa che purtroppo si pensa sempre e ancora riservata solo a uomini di un certo stampo. Respect! (Ok, qui forse un paio di reggiseni li ho bruciati, concesso…)
Conosco donne che hanno accantonato i loro “piani” di soddisfazione professionale, che in nome della famiglia si sono sacrificate. Sacrificate: uso questo termine perché di sacrificio, a volte, si tratta. Fatto con le migliori intenzioni, certo, e pur sempre affrontato di buon grado, ma è un dato di fatto che spesso “le rinunce sono donna”. Forse si tratta solo di una questione di priorità, ovvero “decido di dare la precedenza alla famiglia e il resto verrà dopo”, in secondo piano. Queste donne operano la loro scelta con gioia, senza rimpianti, ma questo non vuol dire che non comporti dei sacrifici. E chiamatele egoiste, che tanto superano anche quello, ma ogni tanto un pensierino al come sarebbe stato se… probabilmente è più che lecito, per loro che “la vera parità dei sessi, in quanto a rinunce, è ancora molto lontana”. Respect!
Conosco donne che decidono di non accontentarsi e che dalla vita esigono il massimo, e per questo danno il massimo. E riescono a destreggiarsi con maestria tra il lavoro, la famiglia e gli interessi personali. Ho tanta ammirazione per questi vulcani che, tra l’impasto di una torta e la pizza fatta in casa, pensano a come portare avanti un progetto professionale, con il coraggio di lanciarsi anche verso sfide di cui raramente si intravede il finale. Respect!
Conosco donne che la possibilità di scelta non la possono avere. Donne a cui non è concesso pensare se potessi fare, quando sarà il momento, un domani mi dedicherò a… e ciò nonostante vanno avanti con la testa alta, con la fierezza che può avere solo chi sta dalla parte della ragione, ma che deve subire le ingiustizie che il destino ha deciso. Donne esauste che, per il bene dei loro figli o della persona che amano, sopportano, vanno avanti, ci credono. Lottano con le unghie, ma il loro smalto non si scalfisce. E alla fine ce la fanno. Double RESPECT!
Conosco donne intraprendenti, quelle dal trucco curato, borsa perfetta, agenda piena, mille progetti in testa e sempre troppo poche ore in una giornata. Come fanno poi ad essere così efficienti, per me, resta un mistero al pari del Triangolo delle Bermuda, della reale attività dell’Area 51 e degli alieni. Comunque Respect! anche per loro, che danno dimostrazione di come si riesca davvero a coniugare bellezza e cervello.
Ne conosco di ogni tipo, ma tutte hanno in comune quel profumo sulle mani, quel sapore nei sorrisi e quella magia negli occhi che solo le donne sanno portare. Fiera di esserlo.
Sono senza parole,non riesco neppure immaginare di sostenere un ritmo così infernale ,ne’ora ne quando ero più giovane! .
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