Progressi, cinema e principesse

Stiamo facendo passi da gigante. O forse farei meglio a dire zampe da gigante. Eh sì, perché da qualche giorno qui si gattona. Im-pres-sio-nan-te con che rapidità il bimbo si sia lanciato: prima con timidi avanzamenti, del tipo mo’ ce provo-ma siamo sicuri-naaa meglio ripensarci-però forse è il momento buono, insomma tentennamenti che sfociano in un movimento avanti e indietro che neanche le squadre di bob alla partenza! Guardandolo, mi veniva quasi da incitarlo con l’Eins, zwei, drei e il suono dei campanacci tipico della squadra svizzera!

E poi finalmente arriva la prima zampata, perché di quella si tratta: A. infatti non è che sia partito proprio sciolto, era più uno spostamento simile al caratteristico deambulare canino, con una gambetta alzata alla “va che bella sta pianta, quasi quasi ci faccio un goccetto per marcare il territorio”. Uno spasso. Ma che soddisfazione riuscire a spostarsi!…e con il faccino compiaciuto si volta, mi guarda e sorride. Ok, mi ero già sciolta allo stacco della prima mano…BRAVO CUCCIOLO! E poi le evoluzioni in poco tempo: ora, infatti, siamo già al livello Pisellino, quello di Braccio di Ferro, avete presente? Fila via con il suo pigiamino che è un piacere! Il primo video che testimonia tali prodezze resterà negli annali e le sue visualizzazioni già battono momenti di “grande” cinema, nell’ordine 1. La scena a braccia aperte sulla prua del Titanic, 2. Lilly e il Vagabondo che mangiano spaghetti e polpettine e 3. Il topico Oh capitano, mio capitano dell’Attimo fuggente. Macchevvelodicoaffà!

Vogliamo poi parlare dei baci? In due settimane, complice la conditio “famiglia al completo, rilassata e in vacanza”, il piccolo ha cominciato a capire il significato dei baci e soprattutto del loro potenziale, così da distribuirne all’umanità intera, indistintamente, con una dolcezza infinita. E ti ritrovi alla Coop con la cassiera in brodo di giuggiole! Come non rimanere conquistati da una bionda testolina, due occhioni azzurri e un bacio che schiocca? Ma manco nei sogni delle principesse Disney, altro che cavallo bianco e mantello!

E poi beh, con tutti questi progressi, poteva mancare l’applauso per complimentarsi da solo per i risultati ottenuti? Che, oddio, chiamarlo così è un po’ pretenzioso, almeno lo è stato in principio, dato che si era più allo stadio “batto le mani, una chiusa a pugno e l’altra aperta a raggiera”. Quando però siamo riusciti a fargli capire che le manine, per fare un suono, dovevano restare aperte entrambe, è stato un trionfo. E con una ruffianeria degna del miglior venditore ora riesce ad ingraziarsi chiunque a suon di clap clap. Standing ovation per te, cucciolo!

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