Un tempo tutto mio

Un espresso forte alla mano, caffeinato finalmente, un cioccolatino per quel tocco di dolce che non guasta mai e le cuffiette nelle orecchie perché, anche se sono a casa sola soletta e ho tutto il silenzio per “creare”, voglio tuffarmi nelle melodie di un Best of Pink Floyd senza che nulla mi distragga dai miei pensieri. Indosso un vestito che mi fa stare bene, ereditato da una mia amica mamma, perché ora lo shopping ci piace così, un po’ vintage, che dà vita a capi che qualcun altro non usa più.

Ci siamo, sono carica, mi sembrano le condizioni perfette per far muovere le dita sulla tastiera.

Arriva quel momento in cui ti accorgi che dedicarsi del tempo non è una cazzata da psicologia spiccia. Avere il proprio spazio è un bisogno, una necessità di vita, un primo passo verso il benessere e l’equilibrio. Io me ne sto rendendo conto, adagio adagio, scoprendo la felicità di quell’attimo in cui ti viene da dire: respira, rilassati e trova la serenità di questo momento. Può capitare ovunque. Non avrei mai creduto che sarebbe arrivata davvero l’ora, invece mi avevano avvisato: ad un certo punto, è giusto ritagliarsi uno spazio per sé.

Durante la gravidanza ho frequentato, con mio marito (allora ancora “solo” compagno, ma per approfondire qui ci vuole un altro post!), un corso di preparazione alla nascita e al vivere in famiglia. Qualche giorno fa stavo ripercorrendo la documentazione ricevuta e noto tra i fogli una scheda di esercizio, per così dire. In pratica, si trattava di segnare con una crocetta le attività da svolgere a casa o nel tempo libero e, in particolare, di marcare quelle che a nostro parere sarebbe stato importante mantenere dopo la nascita del bimbo. Ecco, io avevo ritenuto di troppo alcune voci quali Andare dal parrucchiereUscire al ristorante, Cinema, Serate con gli amici; avevo puntato tutto su occupazioni molto più pratiche e immediate, dal fare la spesa allo sparecchiare per intenderci, come se concepissi le altre azioni come uno “spreco di tempo”, quasi lesive per il bambino, un lusso che ormai non è più concesso, un’attività che sicuramente non avrò voglia di fare perché la priorità è il piccolo, il resto viene dopo.

Beh, mi sbagliavo! Eccome se mi sbagliavo! È vero, in principio passa tutto in secondo piano, ma alla lunga è d’obbligo (almeno per me) riuscire a costruirsi una bolla, un filo egoista sì, di “intaccabile me stessa”. È un altro insegnamento ricevuto al corso: ci sono 9 mesi di endo- e altrettanti 9 mesi di eso-gestazione. Ovvero, malgrado il taglio netto subito dopo il parto, non è immediato staccare il famoso cordone ombelicale. Tuttavia, si prende coscienza che un distacco tra madre e figlio è non solo inevitabile, ma anche sano per un rapporto equilibrato. Ecco, è stato appurato che per attuare il progressivo processo di identificazione delle due entità, prima unite visceralmente, si impiegano effettivamente 9 mesi (con un ovvio margine di manovra da caso a caso).

È così dunque che, dopo 9 mesi di full immersion, riesco a godermi un’uscita a due, finalmente di nuovo in coppia, a scambiarsi sguardi complici che non trovano spazio nella quotidianità con il piccolo. A riscoprirsi gli stessi fidanzatini, ma con un inestimabile valore aggiunto. Riesco a ritrovare quella voglia di sentirmi bella per qualcuno ma anche solo per me, quella voglia di superfluo fatto di trucchi e smalto, di un nuovo look, dell’autunno che sta arrivando. Mai avrei pensato che anche l’attesa nella sala d’aspetto di un medico, perennemente in ritardo con gli appuntamenti, potesse diventare così piacevole perché “è tempo a mia disposizione!” per concedermi la lettura di una rivista di moda (à propos di leggerezza e frivolezze).

È quel momento in cui prende forza lo stimolo per progetti futuri e questo mi devo ricordare di farlo, prima o poi…ma il POI diventa spesso e volentieri un MAI…e invece no, bisogna avere il coraggio di crederci, di dedicarci tempo.

Come natura insegna, se sta bene la mamma (e il papà), sta bene anche il cucciolo.

3 pensieri riguardo “Un tempo tutto mio

  1. Quanto avete ragione,ma a me non è andata così bene,specialmente “la prima uscita ” dopo la nascita del bimbo ! Ciao

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