Mum on the beach (parte 1)

Ovvero il mio cocktail per l’estate 2015. Da tempo passati a miglior vita quei meravigliosi bicchieri colorati, con tanto di ombrellino e soprattutto pieni di superalcolici. Non che sia mai stata amante del vero Sex on the beach (la bevanda, si intende), ero più una da Cuba libre, sia per gusto che per filosofia; in ogni caso sono sapori che appartengono a un passato di feste al lago, a casa di amici o semplicemente nel più classico dei baretti. La bibitina dell’estate da due anni a questa parte (dati gravidanza e allattamento) è la più classica delle acque, frizzante nel caso volessimo proprio esagerare o con una spruzzatina di gazzosa, al limite del proibito. Ma ogni tanto uno strappo alla regola ci sta e allora via con un aperitivino con mezzo bicchiere di vino bianco…che sballo ragazzi! Eccoci qua, catapultati nella versione estiva di mamma e bambino, quando le occasioni di fare festa si moltiplicano esponenzialmente, ma la cosa non ti tocca più, ora sei più una da “e se montassimo la piscinetta in giardino”?, poi la prima a fare il bagno sei tu e non il piccolo!

Tant’è che l’estate è cominciata e tu, nel più classico dei copioni della famiglia media ticinese, ti spari qualche giorno di pura villeggiatura in uno dei tanti lidi sulla Riviera Adriatica in compagnia di nonni e nipote. Già ti sembra di rivivere le trasferte di quando eri piccola, le partenze “intelligenti” alle 4 di mattina, con il passaggio letto-sedile dell’auto “continua a dormire che almeno al mare arriviamo prima”. Sì, certo, ancora prima di addormentarti eri agitata per la partenza, con quel mal di pancia bello, figuriamoci ora che si parte davvero. Ci provi a dividere il sedile per la lunghezza, con i piedi in testa a tua sorella rispettivamente i suoi sulla tua faccia, ma finisce che arrivati in dogana ti svegli definitivamente. Che poi l’unica cosa che aspetti è di fermarsi all’Autogrill (il noto Pavesi) e mangiare non la brioche con marmellata, bensì un bel panino al salame, perché “mamma ma è tanto che sono sveglia!” e quindi giustamente la fame si fa sentire.

Poi si arriva! “Cucciolo il mare, guarda che meraviglia, senti che profumo di sale!”…ma insomma, a sei mesi, l’unico vero interesse di tuo figlio è il giochino colorato e rumoroso all’esterno della sala giochi, che ha rapito la sua attenzione all’istante. Vabbé, per la poesia c’è ancora tempo…
Si comincia invece con la vera vita da spiaggia:
1. Bagnetto: ok, mio figlio è un pesciolino, apprezza l’acqua, se salata ancora meglio così mi succhio un po’ le dita e tu senti che buon sapore!…è finita, abbiamo scoperto il sale.
2. Sole: compito protezione solare acquisito da tempo, anche se applicare le creme per neonati in modo omogeneo su tutto il corpo non è cosa facile, soprattutto mentre il bimbo nel frattempo canta l’Aida che anche al Bagno Wilma (cinque ombrelloni e due baretti più in là) l’hanno sentito in tutta la sua grazia.
3. Sabbia: e qui si apre un capitolo. Per gli intenditori, dirò solo che sono felice di avere un maschietto! Quando dicono si infila dappertutto, significa VERAMENTE dappertutto. E la battuta “sei simpatico come la sabbia nel costume bagnato”? Ecco, non è proprio un complimento…figuriamoci quando entra nel pannolino! In ogni caso niente che non si possa risolvere con una cremina allo zinco, alla quale porgo un sentito ringraziamento…ti risolve anche la più tenace delle orticarie, quando hai tanti di quei puntini sul corpo che la pista cifrata della settimana enigmistica ne ricaverebbe la Gioconda.

E per la triade da spiaggia andiamo alla grande. Purtroppo però, un’amica indesiderata ha deciso di farci compagnia durante il nostro soggiorno. Dopo un paio di giorni di mare e lauti pasti, benché non troppo rilassanti, occupata a tenere a bada il pupo tra la folla, ecco spuntare la sorpresina. Non con poca apprensione mi accorgo che il bimbo è un po’ sottotono (e per uno che quando ci si mette è capace di battere Pappalardo nel “E lasciami gridaaaaaare!”, non è cosa da niente): i miei timori si rivelano fondati, A. ha la febbre! E te pareva, poteva filare tutto liscio? La vacanza senza intoppi era troppo? Per la prima volta sono costretta ad affidarmi alle prodezze di una suppostina di paracetamolo, alla quale va il mio sentito ringraziamento numero due. Non so se mi spiego, ma per ricorrere a questo tipo di medicinale bisogna davvero convincersi che lo si fa per il bene del bambino. In men che non si dica A. ritorna quello di sempre, ricomincia a picchiettare i giochini sul tavolo, manco fossimo in Spagna e avesse scoperto le nacchere, gorgheggia e batte le mani, come un gitano nelle migliori performance, e sorride a tutti in albergo, conquistando ospiti e personale con il suo fascino nordico. Ma soprattutto riprende ad aleggiare sulle solite tonalità verdiane per esprimersi. Alcuni in hotel si sono chiesti se per caso fosse arrivato anche Al Bano per un soggiorno sulla riviera romagnola! Tutto sotto controllo!

Morale della vacanza: MAI partire senza la farmacia!

PS: e che bello tornare dopo 5 giorni e vedere il viso di A. mentre saluta il suo papy: ho scoperto che è possibile amare alla follia due uomini contemporaneamente!

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