Essere madre e figlia nello stesso momento è intenso, speciale e magico. Ho potuto vivere questa situazione per due giorni di seguito e provare la gioia di sentirsi coccolati coccolando, prendendomi cura di un altro esserino allo stesso modo in cui io sono stata accudita. Questa esperienza mi ha dato una sensazione di pienezza, di naturale continuità, di conforto e sicurezza. Per due giorni ho avuto l’occasione di far vivere a mio figlio un po’ di momenti della mia infanzia, di quei sapori, di quei profumi che non dimentichi e che ti accompagnano per la vita. E con lui li ho rivissuti anche io, mi sono sentita di nuovo “protetta” tra i muri di una casa che mi ha ospitato e cresciuto durante anni importanti che mi hanno fatto diventare quella che sono. Ho potuto riassaporare quell’aria dall’odore speciale, che cambia con le stagioni, che già la mattina appena la senti ti fa capire se la primavera sta davvero arrivando o se è il caso di vestirsi ancora pesanti. Poter rendere partecipe mio figlio di ciò che è stata la mia infanzia mi ha appagato, nonostante A. fosse ignaro di tutti i significati per me indelebilmente associati al tal oggetto o alla tal situazione.
E tra quei muri della mia infanzia ho potuto vivere una me stessa mamma, una me stessa pienamente donna. Muovermi nelle stesse stanze della me bambina, poi adolescente alla ricerca inconsapevole e non del tutto volontaria di quello che si vuole essere e fare, è stato emozionante. “Saltare” da una piastrella all’altra (senza schiacciare le fughe!) con lo stesso schema di quando ero piccola, ma stavolta con mio figlio avvinghiato al collo, mi ha fatto provare la felicità vera, quella pura, quella gioia per il semplice ma mai scontato. Essere così in armonia con la me del passato e la me del presente mi ha permesso di capire di aver davvero dato, grazie all’unione con mio marito, una continuità a quella atmosfera di famiglia che mi ha cresciuta. Proprio quando si pensa di non riuscire ad amare di più si vivono momenti come questo, in cui si scopre un amore infinito.
Non so se ha contribuito il fatto di aver vissuto questo fantastico weekend di riscoperta proprio durante la festa dell’8 marzo, ma ho cominciato la settimana sentendomi una donna diversa, più capace e con quel briciolo di autostima in più che ti fa dire questa sono io, una donna, e ne vado fiera! Un sentimento che ti dà quella sensazione di complicità con altre donne, come se tutte potessero diventare le tue migliori amiche, come se con tutte potessi condividere gioie, fatiche, tristezza, sconforto e passioni. Sempre con un sorriso, sempre con una mano sulla spalla, con un abbraccio che ti fa sentire la loro forza.
Ecco, respirando tutto il buono della mia infanzia e cercando di trasmettere le stesse emozioni a mio figlio, mi sono sentita una donna migliore.