L’erba del vicino

Ma chi me l’ha fatto fare? Ogni tanto me lo chiedo e mi sento anche parecchio in colpa, ma almeno sono onesta. La domanda a volte mi viene spontanea e non posso fare a meno di pensare a “come avrebbe potuto essere se…”.

Oggi me lo sono chiesta 3 volte in contesti diversi. Situazione 1: A. ed io siamo al preasilo, appuntamento settimanale al mercoledì mattina da qualche tempo a questa parte, non tanto per il bimbo (all’alba dei tre mesi sarebbe davvero un po’ troppo chiedergli di socializzare) quanto più per la mamma, per me appunto. Ho l’occasione di fare due chiacchiere con altre mamme, scambiare due parole con altri adulti e, in particolare, con qualcuno che si trova più o meno nella mia stessa situazione. E fin qui tutto bene. Peccato che poi ti rendi conto che gli altri (o meglio le altre) fanno tutto meglio di te, sanno già tutto. Grazie, te credo, mio figlio è il più piccolino perciò io sono la mamma più inesperta, ma comunque hai quella sensazione che per certe cose saresti lo stesso un passo indietro. E sì che hai sempre sentito un innato istinto materno (nientemeno!). Come se non bastasse questo senso di frustrazione, a un certo punto A. ha avuto anche la bella idea di “imbrancare il pavimento”, riproponendo la metà del pasto consumato un’ora prima. Così ti chiedi: Ma CHI me l’ha fatto fare? Non potevo semplicemente stare a casa al posto di venire a fare una bella figuraccia da “mammina impedita alle prime armi”? Che poi carine le altre mamme, mille consigli per farti sentire meglio perché io da lì ci son già passata e fidati mio figlio faceva di quei getti…però sul momento non è che la cosa sia fonte di tanta consolazione, a dire il vero. Niente da fare, viene proprio naturale raccontare le prodezze dei propri figli, me ne rendo conto.

Situazione 2: Sei su facebook in quei due minuti di vita sociale virtuale e la maggior parte dei tuoi amici posta solo foto di viaggi in destinazioni esotiche (che tu solo in cartolina o, per adattarla al 2015, solo in desktop), mete che nemmeno avevi considerato per il viaggio di nozze (per noi bellissimo, ma nella vicinissima Toscana, per cause di forza maggiore), con tanto di avventure in foreste tropicali e bagni con gli squali. Oppure foto di dolci weekend romantici in qualche località provenzale, a degustare abbinamenti di formaggi e (soprattutto) vini rossi pregiati. Quando l’ultimo goccetto te lo sei fatto a Natale, ma giusto una lacrima perché poi devo allattare, e hai sempre apprezzato quelle trasferte enogastronomiche, certi calici di vino non li puoi vedere nemmeno in fotografia. E anche qui lo ammetto, a volte mi chiedo Ma CHI me l’ha fatto fare? Nonostante tu sia felicissima a casa con il tuo bimbo (dal quale ancora ti separi con molta fatica), non puoi fare a meno di pensare che avresti potuto essere in Francia ad assaporare uno dei migliori Bordeaux oppure alle Maldive a farti un selfie con i fiori nei capelli.

Situazione 3 (la più patetica, bisogna riconoscerlo): La vita Sex and the City. Chi non vorrebbe vestire per un giorno, una settimana, un mese i panni di Carrie Bradshaw? Giusto per poter essere per un momento quel tantino (ma solo un filo eh!) più cinica e materialista senza sentirsi in colpa. Le protagoniste si fanno sta vita fatta di shopping, serate nei club più alla moda, mattinate intere di passeggiate per New York, pranzi tra amiche, pomeriggi interi alla SPA e, ovviamente, spupazzamenti vari con il figone di turno. Mai vista una di loro fare i lavori di casa o semplicemente svegliarsi un po’ meno gnocca! Anche spettinate son sempre al top. A chi non piacerebbe? Secondo me anche la più attivista, disinteressata, (moralmente) vergine e impegnata delle donne un paio di giorni a questi ritmi se li farebbe volentieri, ma guai ammetterlo. Io lo dico apertamente, oggi mentre passavo aspirapolvere e straccio mi sono chiesta Ma CHI me l’ha fatto fare? Era proprio questa la vita che volevo?

Ogni volta però sono riuscita a rispondermi. E ogni volta mi sono detta che ero stata IO, che avevo scelto IO e che non potevo prendere decisione migliore. Perché si sa che l’erba del vicino è sempre la più verde, perché è facile dire “avrei potuto…se fossi stata io…se avessi avuto l’occasione”, perché si pensa sempre che gli altri vivano tutto ciò a cui noi abbiamo dovuto rinunciare. La realtà è che si è sempre pronti a guardare ciò che manca, mentre sarebbe il caso di concentrarsi di più su tutto quello che si ha. E ripensando alla mia giornata ora mi chiedo: Ma COSA vorrei di più? Ho fatto la mia sana chiacchierata in compagnia, un “momento PR” che mi ha permesso di imparare da chi ha più esperienza di me. Vivo in un paradiso e non mi servono le palme delle Maldive per stare bene, il sole posso prenderlo in terrazza. E tra un attimo mi godo la mia SPA privata con un bel bagnetto con la compagnia più dolce che si possa chiedere: il mio bimbo. Tutto sommato, metaforicamente parlando, la mia non sarà “l’erba migliore”, ma di sicuro cresce rigogliosa!

2 pensieri riguardo “L’erba del vicino

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