Neve a strati

Ieri è stata una giornata di neve. Mi sto gustando il primo caffè della giornata, rigorosamente decaffeinato (perché allattando troppa caffeina non me la posso permettere, altrimenti chi lo addormenta più A. questa sera?!), e fuori è tutto imbiancato. La neve tanto annunciata è arrivata in dose massiccia, anche se a sentire le previsioni meteo pareva arrivasse una mezza apocalisse…chissà poi perché tendono sempre a drammatizzare fenomeni che fino a qualche anno fa si ritenevano normali. In inverno nevica, in estate fa caldo: dovrebbe andare bene a tutti alle nostre latitudini, eppure in TV si sente solo “ALLARME METEO: NEVICATA STRAORDINARIA IN FEBBRAIO” e via con le immagini da fine del mondo…ma quando la deve fare una nevicata come si deve, scusa, a giugno??? Che poi mette giusto quei 5-10 centimetri (tanto per incasinare un po’ il traffico) e per fare un pupazzo di neve devi racimolare ogni fiocco che hai in giardino, con il risultato di una bruttissima copia di Olaf (il pupazzo di Frozen, per intenderci) circondata dal prato…perché ormai la neve l’hai dovuta usare tutta. Morale della favola: cari meteorologi, grazie per tenerci sempre all’erta, ma due fiocchi, in inverno, in Svizzera, sono più che normali. E comunque questo non voleva essere un post sulle trasmissioni meteo… Dicevo, mi gusto il primo caffè della giornata (ormai l’ho finito =D) ammirando il paesaggio imbiancato: che poesia! Gli alberi sembrano appena usciti da una pasticceria, cosparsi di zucchero al velo o, per i più golosi, di panna montata…In realtà era di questo che volevo parlare: strati di neve ferma! Già, perché ieri, ispirata dalla neve a onde sui prati, mi sono buttata nella preparazione di una “American Layer Cake”, una torta a strati. Dunque, le parole “a neve ferma” sono state un mantra durante tutto il procedimento. Prima nel montare gli albumi (6 per la precisione!), poi la panna, poi tutto il composto di cioccolato e burro e uova e farina…è stato un susseguirsi di ispirazioni peccaminose ad ogni giro di frusta. Per inciso, solo a leggere la lista degli ingredienti mi si è ostruita qualche vena…ma quando fuori fa freddo qualche caloria in più ci sta, no? Insomma, stando alla foto del ricettario dovrebbe venire “na bomba”, una roba da orgasmo culinario. Per merenda ho invitato un paio di amiche, sono proprio curiosa di sentire i loro commenti su questa torta, che più che un dolce è un monumento allo zucchero, la perdizione delle papille gustative, almeno su carta…per il risultato effettivo: affaire a suivre…e speriamo bene! Sarà meglio andare a comporre sti strati, perché ieri ho cotto la base e preparato la farcia…ma il bello deve ancora venire! The challenge: Quattro strati di pura estasi culinaria, ce la farò? A Masterchef i concorrenti ne hanno dovuta comporre una di 6 strati…caramelle, ahah!! (un gioco da ragazzi =D) E a me che neanche piacciono poi tanto i dolci…e sticazz!, per fortuna, altrimenti cosa mi inventavo per merenda? To be continued… PS: alla fine di questo post, come non ricordare una bellissima lettura di qualche anno fa…A neve ferma, di Stefania Bertola

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